giovedì 14 agosto 2008

l'angolo delle meraviglie

ho deciso di aspettare qualche giorno (forse una labile coscienza, in realta' non troppo conscia, ne sentiva la necessita' per fuggire sentimentalismi esagerati!) per dare inchiostro e consegnare alla carta il pezzo di vita che Dio mi ha regalato lunedi' sera

bro. Alex, alias Rocco (abbiamo dato un soprannome fisiognomico ad ogni fratello della comunita'!!!), e' il responsabile del progetto dei doposcuola nei villaggi e ci aveva annunciato nell'ultimo giro che lunedi' ci sarebbe stata l'inaugurazione di un altro centro

ero emozionata onorata fortunata di stare qui proprio in coincidenza di una nuova apertura, perche' questi punti-studio sono un'intuizione proprio bella, esempio di una creativa risposta alla quotidianita' problematica della gente

era un villaggio in cui eravamo gia' passati percio' i bambini sapevano che avevamo delle macchinette fotografiche

ci aspettavano
e’ stato una arrivo hollywoodiano, anzi in questo caso bollywoodiano!!! (per chi come me non lo sapesse Bollywood e’ il corrispettivo indiano della citta’ americana del cinema!)
si sono accalcati alla jeep e quasi non riuscivamo ad aprire lo sportello, dopo che siamo scesi ci hanno circondato...per darci la mano, chiederci il nome, dirci il loro, “please, photo!?”
dopo dieci minuti di “delirio da obiettivo”, ci siamo inoltrati nel villaggio
camminavo, passo dopo passo, estremamente guardinga perche’ era buio ed era difficile distinguere dove mettevo i piedi (le mucche lasciano liberamente le “impronte fisiologiche” della loro sacra presenza!)
quasi tesa perche’ era pieno di cani rinsecchiti, sciolti
bro. Santiagu si e’ reso conto che non ero proprio rilassata
“I don’t like dogs!” ho confessato
mi ha spiegato che ogni famiglia ne ha uno per tenere lontani altri animali meno graditi!

il buio all’improvviso si e’ aperto in un angolo illuminato e inatteso
un angolo delle meraviglie
mi sono sentita un po' come Alice appresso al Bianconiglio !!!
e questo “angolo delle meraviglie” non era altro che uno slargo, una sorta di aia compresa tra una bassa abitazione in muratura e una capanna di foglie intrecciate di palma
(niente di che, ma per me rimarra’ uno dei posti piu’ belli del mondo!)
due rozzi fornelli creati con le pietre , sopra pietanze a cuocere
le mucche le capre ceste di paglia a terra
la terra rossa
particolari che sembravano messi la’ apposta, con gusto, ricercati
quasi ad imitare la realta’ come si fa nei presepi
invece quella scenografia era vita vera
era difficile per lo sguardo fare una cernita bramavo desideravo vedere tutto accorgermi di tutto, ma e' stato impossibile

l’attenzione squilla quando incontriamo qualcosa che sappiamo riconoscere,
e li’ per noi c’era un vessillo familiare
appeso sul portico della casa c’era un telo colorato con l’immagine del La Salle
e’ bello che fosse li’
credo che su quel muro avesse un forte valore
il valore della fertilita’ del carisma grazia di Dio

c’erano parecchi adulti, anche loro aspettavano questa delegazione, addirittura intercontinentale, ci hanno trattato come ospiti d’onore
(ma qui, credo di aver capito, che tale cura e gentilezza e’ una calda abitudine!)
le uniche sedie erano per noi e per i fratelli
i bambini che prima ci avevano accolto, come dopo un cambio di scena, ora erano li’ con lo zaino i libri emozionati e fieri di prendere parte alla cerimonia
erano seduti di fronte a me, per terra,
come un pubblico
invece
invece nella mia memoria i loro occhi saranno gli unici protagonisti di questa serata
luce del mondo

come conviene all’ufficialita’ di certe occasioni si sono susseguiti diversi interventi in tamil anche abbastanza prolungati
terreno fertile per il vissuto della noia!!!
eppure io mi sentivo in poltronissima, avevo il posto migliore, la prima fila
per osservare i bambini i loro visi seri e sereni coinvolti sembravano giovani saggi di matura intelligenza sociale
l’intensita’ dei loro occhi emozionati lasciava intuire anzi palesava allegramente quanto quel piccolo momento semplice (in rapporto alle nostre abitudini anche banale, in fondo la novita’ non erano che due luci al neon piazzate per illuminare pochi metri!)
quel breve momento fosse realmente un evento da celebrare
e loro a testa alta era come se dicessero al mondo il loro “ehi! io ci sono!”
in un angolo sperduto del mondo
fuori isolato esiliato da ogni comunicazione mediatica ad un evento di cosi’ ferma coscienza:

io c’ero

ho alzato gli occhi verso il cielo
niila, c’era anche la luna ad illuminare pallidamente quell’angolo delle meraviglie, tempestiva supplente quando la labilita’ degli artifici umani, elettricita’, si manifesta
lei era li’ silenziosa sapiente
presenziava
sfondo magico di quella perfetta scenografia

ho abbassato gli occhi perche’ mi sono commossa
perche’ quell’umanita’ semplice e autentica mi pulsava tanto forte dentro le vene, nel sangue
esserci e’ stato mistico
sono stata cosciente che ero alla presenza dell’umanita’ piu’ umana
che forse e’ Dio

per sancire dare compimento all’intimita’ di quel momento avrei voluto mangiare con loro il pane si sarebbe moltiplicato per saziare tutti
invece tutto si e’ concluso con la distribuzione di una caramella a testa da parte del futuro insegnante di sostegno del doposcuola !!!
mentre ci salutavamo con quella gente, una ragazza si e’ voluta fare una fotografia con me che onore!
non mi sono mai sentita pero’ cosi’ fuori posto
io dovevo ringraziare e fare di tutto per incidere nella memoria questo tempo accogliente e ricco con loro
invece ricevevo ringraziamenti inchini del capo
chissa’ perche’? per...esserci?
forse il mistero di Dio e dell’uomo e’ questo.....................esserci
ripenso al vangelo di Matteo della moltiplicazione dei pani
penso a Pietro
quando Gesu’ vuole lavargli i piedi e lui, uomo, peccatore
non si sente degno
e Gesu' ribatte “se non ti lavero’ i piedi, non avrai parte con me”

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