lunedì 18 agosto 2008

acqua

Fare parte di questo popolo che con lentezza, sobrieta’ e dignita’ vive la propria chiamata e, dall’alto attende, spera, adora, soffre... e ama.
Così mi sono sentito nella folla maschile che festosa andava sotto le cascate di Kutralam per rinfrescarsi, per gioire per celebrare la vita.. Vita sempre connessa all'acqua... Genesi, lo Spirito che si libra sulle acque.. il Mar Rosso...l’acqua dalla roccia.. il Battesimo al Giordano, ma anche il ricordo della nostra sorella Samaritana... acqua che mi bagnava insieme a loro gioisamente... io, osservato da tutti perche’ straniero e ospite, io bianco a cui rivolgere sempre un dolce sorriso... in questo i bambini e le bambine sono i primi ad abbattere qualsiasi barriera mentale, culturale, linguistica... forse invidiato, forse amato per essere parte con loro alla doccia... ho pregato sotto l'acqua che gelida scrosciava su di me.. ho pregato il Papa’ dei cieli, degli stessi cieli che avvolgono e custodiscono loro e me, di perdonare i miei peccati, di perdonare le mie chiusure e la mia mancanza di liberta’... ho chiesto la semplicita' che questa gente mi testiomonia come la tranquillita' del loro incedere senza sosta... ho chiesto i piedi liberi e scattanti dei bambini per seguire le Sue ispirazioni... ho chiesto il loro sorriso per accogliere chiunque e qualsiasi avvenimento... ho chiesto uno sguardo puro sugli altri come su di me... e ho gioito per essere spinto da loro sotto la cascata e della nostra parziale nudita' che ci rendeva tutti uguali e fratelli e figli del Padre che chiamiamo diversamente, ma che ci ama e che noi amiamo, inevitabilmente come figli da perdonare

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